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News e stampa

Materiali Stampa  |  03 October 2020

Con Wim de Vries e Francesco Mastrandrea, al Food&Science Festival si riflette sulla sostenibilità ambientale

Immagine coordinata F&S 2020_orizzontale.jpg

3 ottobre 2020. Aumentare la produzione alimentare riducendo l’impatto sull’ambiente. Quella che può sembrare un’antinomia, oltre che una questione di complessa risoluzione, è stata al centro del dibattito che ha animato il sabato pomeriggio del Food&Science Festival, La chimica della sostenibilità ambientale, con l’esperto di chimica del suolo Wim de Vries, in collegamento streaming, e il Presidente Nazionale dei Giovani di Confagricoltura – ANGA Francesco Mastrandrea.


Introdotti da Andrea Carlini, rappresentante di tutto il gruppo di Giovani di Confagricoltura, gli ospiti hanno riflettuto sulle possibilità e le implicazioni derivate dall’applicazione dei fertilizzanti, abbracciando il discorso legato alla progressiva riduzione della dispersione di fosforo e azoto. “La dispersione è un problema molto noto alla commissione europea”, ha esordito il professor de Vries. “Uno studio che ho personalmente condotto ha evidenziato come questa sia estremamente poco uniforme nei paesi dell’Unione e le misure che verranno adottate determineranno le modalità di coltivazione e produzione del prossimo nostro futuro”. Preoccupante nei Paesi Bassi ma rilevante in molti Paesi europei, la questione è uno dei nodi del Green New Deal, il quale pone come obiettivo una riduzione del 50%. Come raggiungerla? Il suggerimento di de Vries, rivolto agli addetti ai lavori, arriva proprio durante l’incontro. Sua la strategia delle 4 R (da Right, in inglese), sostituibile in italiano come “delle 4 G”: giusta quantità, giusta tempistica, giusto posto e giusti fertilizzanti. Gli agricoltori possono, e devono, intervenire in questo processo limitando la dispersione di azoto senza diminuire la propria produzione e quindi i guadagni, ma è necessario ridurre gli sprechi, limitare i consumi, adottare un migliore e più efficiente ciclo dei rifiuti che non utilizzi sono il concime ma anche il compostaggio.


Innovazione necessaria  e con un approccio diversificato, come ricorda anche Francesco Mastrandrea mettendo al centro del proprio intervento l’esigenza di un patto condiviso tra professionisti e lavoratori del settore primario e istituzioni. “La sostenibilità ambientale come quella economica non è sostituibile. Vorremmo però che i regolatori europei facessero in modo che gli agricoltori non dovessero accettarla obtorto collo ma come obiettivo finale di un percorso condiviso. Per questo, lavorare con ricerca e istituzioni è per noi fondamentale”. Un’ennesima dimostrazione di come i temi che da sempre il Food&Science Festival porta al centro del dibattito, i legami tra scienza, produzione e consumo alimentare, siano determinanti per il raggiungimento di un futuro verde sempre più vicino e attuabile.